
L’aria che tira.
C’è un’aria diversa che attraversa l’Europa ! Malgrado l’ondata di caldo che ha colpito il Vecchio Continente in questi ultimi giorni, l’aria è più fresca e respirabile rispetto ad alcuni mesi fa. L’effetto Macron c’é e si vede, ma é l’insieme dell’Europa che sembra essersi rimessa “en marche“.
Se ne accordo anche il Prof. Francesco Giavazzi, che in passato non era stato per niente tenero con l’Europa. Qualcuno probabilmente si ricorderà il volume “Goodby Europe” scritto a quattro mani con il suo collega Alberto Alesina. Il titolo non lasciava adito a dubbi, una vera bocciatura per l’Unione europea. Fortunatamente, le cose e le opinioni possono cambiare, come dimostra il contenuto dell’editoriale che lo stesso Giavazzi ha scritto ieri per il Corriere della Sera (http://www.corriere.it/economia/17_giugno_25/amor-piu-serio-l-europa-33f73986-5914-11e7-9107-84a0da949716.shtm).
Il titolo è di per sé molto esemplificativo della mutata attitudine dell’economista bergamasco nei confronti del progetto europeo: ” Un amore più serio per l’Europa”. Giavazzi mette in fila gli elementi positivi di queste ultime settimane, compresi i risultati incoraggianti delle indagini demoscopiche.
Il famoso docente della Bocconi non rinuncia tuttavia ad avvertire sui i pericoli che ancora esistono e che l’entusiasmo di queste settimane possono contribuire a far passare sotto traccia. Ci sono ancora molti cantieri aperti su cui l’Europa deve ritrovare la sua progettualità politica. A cominciare dall’economia, dove le idee messe sul tavolo dalla Commissione europea con il suo documento di riflessione sono interessanti ed hanno avviato un dibattito tra gli addeetti ai lavori e i policy makers.
Siamo d’accordo con Giavazzi, ci vuole un’amore più serio per l’Europa per accompagnarla nella sua fase adulta. Dopo sessanta anni, la cara vecchia Europa ha regalato ai suoi cittadini pace, democrazia e benessere. Un amore più serio per il progetto europeo, da parte di tutti, dalle istituzioni ai cittadini, lo aiuterà ad essere all’altezza dei compiti che l’attendono nei prossimi sessanta anni !
Roberto Santaniello
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Ci ha lasciato Carlo Ripa di Meana, uomo coraggioso con il sorriso
martedì, marzo 6, 2018Un politico europeo coraggioso !
Da pochi giorni ci ha lasciato Carlo Ripa di Meana. Molti dei commenti rilasciati dopo la sua dolorosa scomparsa si sono concentrati sulla sua vita insieme a Marina Ripa di Meana. Un po meno (tanto di meno) sui suoi percorsi politici ed ancor meno sulla sua attività di uomo politico europeo dal 1979 al 1992. Carlo Ripa di Meana è stato infatti membro del Parlamento europeo nella prima legislatura eletta (1979/1984) a suffragio universale e diretto e per due volte membro della Commissione europea, presieduta da Jacques Delors. Ripa di Meana è stato un eccellente commissario nel momento di più grande fulgore dell’esecutivo europeo. Sono stati gli anni del progretto del grande mercato interno e dell’unione economica e monetaria. Proprio in quel periodo sono stati aperti i più importanti cantieri della costruzione comunitaria. Ripa di Meana ha dato il suo contributo a questi du cantieri e in due particolari ambiti. Nell’Europa della cultrura e dell’ambiente. Sulla scia del Progetto Spinelli, (il progetto per trasformare le Comunità europee in Unione europea) che egli stesso aveva quando era parlamentare europeo, Ripa di Meana durante il suo mandato si è impegnato a dare contenuti concreti all’Europa dei Cittadini, primo passo per lo sviluppo della cittadinanza europea che fu poi formalmente introdotta dal Trattato di Maastricht. Grazie a questo impegno, la Commissione europea contribui all’elaborazione del Rapporto Adonnino, redatto congiuntamente al più noto Rappporto Dooge che preparo i contenuti delle riforme istituzionali previste dall’Atto unico europeo (1986). Dal rapporto Adonnino, sono venuti alla luce tra l’altro i simboli dell’Unione europea (inno, bandiera, motto) e il programma di più grande successo della storia comunitaria, Erasmus. Nel suo secondo mandato Ripa di Meana é stato commissario europeo all’ambiente. Grazie alle disposizioni inserite nell’Atto unico, che hanno dato una base giuridica a questa politica, la Commissione europea ha messo in cantiere una strategia attraverso cui è nata l’attuale politica di protezione dell’ambiente, di cui l’Europa è all’avanguardia. Ripa di Meana ne è stato coraggioso propulsore, coraggio che non ha lesinato quando era il momento di chiedere agli Stati membri di recepire la legislazione europeea. Malgrado il suo rassicurante sorriso, Ripa non ha guardato in faccia nessuno, nemmeno la Lady di Ferro, Marghareth Tatcher, quando decise di inviare alla Gran Bertagna undici lettere di messa in mora per la mancata valutazione di impatto ambientale di altrettante autostrade. Ripa di Meana, un uomo di cultura e con il sorriso aperto e contagioso. Ma anche uomo di coraggio e di grande spessore politico. Gran costruttore dell’Europa. E’ cosi che vogliamo ricordarlo,.
Roberto Santaniello
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